Giovanni Matranga
Osteopata D.O.
CHE COSA E’ L’OSTEOPATIA
Il termine Osteopatia, dal greco osteon-osso e pathos-sofferenza, fu introdotto nel campo medico dal Dr.
Andrew Taylor Still per definire quelle disfunzioni organiche, funzionali o strutturali che coinvolgono
l'apparato muscolo-scheletrico sotto forma di tensione miofasciale e pertanto causa di alterato
allineamento posturale.
Coloro che praticano questa scienza olistica amano definirsi osteopath (osteopati), cioè coloro che sul
sentiero (path) dell'osso esaminano la funzione del corpo umano offrendo ai loro pazienti una guarigione
naturale. L'osteopatia è una scienza terapeutica naturale,fondata su una
conoscenza precisa dell'anatomia e fisiologia del corpo umano. Ci si serve
esclusivamente delle mani come mezzo di diagnosi per evidenziare le disfunzioni e
l'assenza di mobilità dei tessuti che comportano un'alterazione dell'equilibrio
generale dell'organismo.
L’Osteopatia è stata fondata più di un secolo fa dal Dr. Andrew Taylor Still, Medico
ed Ingegnere Statunitense, il quale decise di utilizzare un approccio diretto sul
paziente, senza intermediari chimici e senza un intervento “invasivo” nel corpo.
I principi chiave della filosofia osteopatica
I principi chiave della filosofia osteopatica sono:
Il corpo è un’unità ; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito.
Il corpo è capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione della salute.
La struttura e la funzione sono in relazione reciproca.
L’osteopatia, secondo Still, è una filosofia, una scienza e un’arte. La sua filosofia comprende il concetto di
unità di struttura e di funzione del corpo, in salute e in malattia. La sua scienza include le scienze
chimiche, fisiche e biologiche in relazione alla conservazione della salute e alla prevenzione, cura e
lenimento della malattia. La sua arte è l’applicazione della filosofia e della scienza nella pratica delle
discipline osteopatiche.
La salute si basa sulla capacità naturale dell’organismo umano di resistere e combattere gli influssi nocivi
dell’ambiente e di compensarne gli effetti, facendo fronte con adeguate riserve, allo stress abituale della
vita quotidiana e al grave stress occasionale imposto dagli eccessi dell’ambiente e dell’attività. La malattia
comincia quando questa capacità naturale si riduce o quando viene superata o sopraffatta da influenze
nocive.
La disciplina osteopatica riconosce che molti fattori indeboliscono questa capacità e la naturale tendenza
al recupero, e che fra i fattori più importanti ci sono disturbi locali e lesioni del sistema muscoloscheletrico.
La disciplina osteopatica si occupa quindi di liberare e sviluppare tutte le risorse su cui si fonda la capacità
di resistenza e recupero. Di conseguenza l’Osteopatia, attraverso un trattamento esclusivamente manuale
e non invasivo, cura il problema cercando di ridare alle strutture del corpo la capacità di svolgere la loro
funzione in modo corretto. Per “strutture” si intendono non solo il Sistema Muscolo-Scheletrico, ma anche
gli Organi e i Visceri, il Sistema Cranio Sacrale, il Sistema Linfatico, il Sistema Nervoso, il Sistema
Circolatorio e Fasciale.
L’osteopata capisce che il sistema neuromuscoloscheletrico, grazie alla relazione interdipendente di
struttura e funzione, può influire positivamente o negativamente sulla guarigione e sui meccanismi di
mantenimento della salute.
Una struttura anomala conduce a una funzione anomala, e viceversa. Uno dei più famosi aforismi di Still
dice: "L’obiettivo dell’Osteopata deve esser quello di trovare la salute. Tutti sono capaci di trovare la
malattia".
Tale accento sulla salute e su uno stile di vita sano costituisce un’antica tradizione dell’osteopatia. Da un
punto di vista clinico, ci dice inoltre che valutazione e programma terapeutico considerano il
miglioramento delle normali funzioni fisiologiche criterio e metodo per far fronte ai processi fisiopatologici.
Programmi terapeutici a orientamento osteopatico comprendono i principi osteopatici fondamentali. La
chiave per un’efficace applicazione dei principi è la consapevolezza del fatto che ciò che noi
identifichiamo e definiamo malattia non è l’invasione dell’ospite da parte di una entità eziologia in qualche
modo classificabile, ma è piuttosto una caduta della capacità di automantenimento del corpo. Still non si
stancava di ripetere che la malattia è un effetto e non una causa della disfunzione o della condizione
patologica. Ecco una delle sue asserzioni più colorite: "Appare perfettamente ragionevole a chiunque
abbia familiarizzato con l’anatomia e con il suo funzionamento nella macchina della vita, che tutte le
malattie sono puri effetti, mentre la causa è un’incapacità parziale o totale da parte dei nervi e dei vasi di
condurre adeguatamente i fluidi vitali (il ruolo dell'arteria è supremo). Su questa pietra ho costruito e
sostenuto l’Osteopatia per venticinque anni. Giorno dopo giorno, le prove che questa filosofia è corretta
diventano sempre più forti."
Il trattamento osteopatico è indicato per tutti i soggetti, dal bambino di pochi giorni, alla donna incinta, allo
sportivo, alla persona anziana l'importante è sempre affidarsi a persone qualificate.