Giovanni Matranga
Osteopata D.O.
A chi si rivolge l’Osteopatia:
indicazioni e controindicazioni
I trattamenti osteopatici sono indicati per tutti i soggetti che presentino disturbi funzionali d'ogni parte del
corpo, contro i quali l'organismo può reagire attraverso le proprie capacità opportunamente sollecitate.
L'osteopatia trova il suo limite naturale, quando la malattia raggiunge uno stadio tale da provocare una
lesione anatomica e solo nel caso in cui il fastidio dipenda esclusivamente dalla lesione anatomica. Una
causa clinica evidente (esempio, ernia del disco) per essere l'unica causa di un disturbo non deve
presentare periodi di asintomaticità (senza dolore). Molto spesso, invece, vi sono delle concause,
anatomicamente anche a distanza, che scatenano il fastidio generato dalla lesione anatomica. In tali casi
vi è ancora spazio per il trattamento osteopatico.
Le controindicazioni generali sono costituite da tutte le lesioni anatomiche gravi e le urgenze mediche,
poiché in tali ipotesi le sole difese dell'organismo non sono sufficienti ad agire in modo rapido.
L'osteopatia, inoltre, non può avere un'azione sulle malattie degenerative, su quelle genetiche, sulle
patologie infettive, su quelle infiammatorie ad eziologia sistemica infettiva o metabolica tumorale e sulle
fratture, ma ciò non toglie che possa agire positivamente sulle loro conseguenze, in particolare sul dolore,
liberando le tensioni delle strutture.
Il trattamento osteopatico può essere effettuato su soggetti di ogni età, dai neonati ai pazienti in età
geriatrica. Prima ci si rivolge ad un osteopata e prima si eliminano le disfunzioni che possono instaurare,
negli anni, la malattia, magari irreversibile. Ad esempio, tutti i problemi d'origine posturale ( atteggiamenti
scoliotici, iperlordosi, ipercifosi) che possono creare fastidi nell'età adulta, trovano sicuramente
giovamento, se trattati osteopaticamente nel periodo evolutivo, e soprattutto nei primi anni di vita ( circa 0-
36 mesi).
E' una disciplina che tiene conto di tutto il corpo e non solo della parte in cui risiede il disturbo.
E' un metodo basato sulla fisiologia e anatomia umana, perciò mette sempre in relazione la parte
colpita dal disturbo con il resto del corpo valutandone i rapporti neurologici, articolari, muscolari, fasciali,
vascolari e viscerali.
La medicina Osteopatica, a differenza di quella classica, non si sforza di curare la malattia, ma di
ripristinare la struttura al meglio delle sue possibilità e di migliorare la circolazione sanguigna (nutrizione)
tale che il corpo trovi un proprio rimedio ( nuovo equilibrio). L'Osteopatia tiene conto più della funzione che
della forma del corpo.
L'Osteopata non fa e non si occupa di diagnosi medica, ma può utilizzarla per escludere il trattamento
o alcune tecniche. L'Osteopata tratta tutto ciò che trova in disfunzione, e non solo la zona sintomatica,
adottando dei principi di priorità. Non esistono protocolli osteopatici, e le disfunzioni sono individuate
attraverso l'esame visivo e palpatorio con test specifici che partono dai piedi e arrivano al cranio.
Ogni individuo riceve un trattamento diverso da chiunque altro. 
La stessa sofferenza su due persone può dipendere da cause diverse e richiedere trattamenti
differenti. In ogni seduta osteopatica il paziente è valutato globalmente, anche se si tratta di sedute
successive alla prima.
Trattandosi di sedute che comprendono la totalità del corpo, se n'eseguono poche, per ogni disturbo
presentato, con un periodo di pausa di almeno una settimana tra una seduta e l'altra, tale che
l'organismo abbia il tempo necessario per elaborare il suo stato di benessere.
La cosa migliore è sottoporsi almeno ad uno o due trattamenti annui, sia per prevenire ricadute sia
per evitare 'insorgenza di altri disturbi. A volte, dopo la prima seduta, può momentaneamente
riacutizzarsi il disturbo, oppure emergerne uno diverso. Ciò accade poiché l'organismo, elaborando le
nuove informazioni scaturite dal trattamento, ricerca un nuovo equilibrio.
L'Osteopata utilizza tecniche che rispettano l'anatomia e la fisiologia, l'età e la condizione di salute
del paziente; usa tecniche strutturali, fasciali, ad energia muscolare, viscerali e cranio-sacrali
(durameriche).
Il trattamento osteopatico è sempre globale e personalizzato. Non esistono, infatti, trattamenti cranio-
sacrali o viscerali o strutturali o ad energia muscolare stabiliti prima della valutazione osteopatica.
N.B. E' sempre difficile sintetizzare una "nuova" disciplina, poiché alcune volte la realtà si discosta
dalla teoria, ma è importante far comprendere, seppure a grandi linee, le peculiarità dell'osteopatia,
per consentire a chi è affetto da un disturbo funzionale di effettuare una scelta consapevole in
favore del trattamento osteopatico, diverso da quello medico o fisioterapico (per i quali ci si deve
rivolgere ad un medico o ad un fisioterapista). In ogni caso, chi sceglie di sottoporsi al trattamento
osteopatico deve avere cura di rivolgersi da un osteopata diplomato (D.O.)